Con l’articolo di oggi onoro una promessa fatta in uno degli articoli della serie legata alla compilazione del business model canvas (ideato, ricordiamolo, da Alexander Osterwalder e dai suoi collaboratori), ovvero proporre un esempio applicativo dell’utilizzo di tale strumento.
Prima di continuare vale la pena di riassumere gli articoli della citata guida alla compilazione:
- key partners;
- key activities;
- value propositions;
- customer relationships;
- channels;
- customer segments.
Come è facile vedere, mancano i due blocchi inferiori (cost structure e revenue streams), che verranno trattati a breve. Vista la mole di letteratura disponibile sull’argomento costi/ricavi questi riquadri sono rimasti un attimo in sospeso, nell’attesa di mettere insieme qualcosa di originale ed utile dal punti di vista pratico, senza cadere nella banalità.
Un esempio pratico: soap dog
L’esempio che consideriamo oggi è quello dell’apertura di un negozio di toelettatura e lavaggio cani: Soap Dog. Trattandosi di business model canvas è necessario mettere un po’ di innovazione in un modello di business vecchio ormai di oltre un decennio.
Per questo motivo, come è possibile vedere dal canvas, non si tratta di un negozio classico di toelettatura cani ma di un locale, opportunamente attrezzato con delle postazioni e degli impianti ad hoc per consentire ai proprietari di lavare i propri cani con tutta la dotazione necessaria e in un ambiente facile da pulire (self service).
Il secondo punto di innovazione stà nel fatto che questo locale, durante i giorni e gli orari meno frequentati (per esempio la mattina presto durante la settimana) viene completamente o parzialmente affittato a toelettatoriche non hanno un numero di clienti tali da giustificare l’apertura di un negozio personale. Questa opzione è molto apprezzata, per esempio, da giovani che decidono di intraprendere questa professione e che, in questo modo, possono iniziare a crearsi un ventaglio di clienti in previsione di aprire il proprio negozio. Inoltre l’utilizzo del negozio gli permette di pagare un canone flessibile in base al numero di cani lavati e alle ore di utilizzo degli impianti. I benefici riguardano il negozio che riesce a saturare gli impianti anche nelle ore in cui solitamente l’affluenza è molto bassa e dei toelettatori che possono lavorare senza i costi iniziali di apertura di un’attività in proprio.
Sebbene le caratteristiche del negozio siano le stesse, è facile vedere dal blocco customer segments come i potenziali clienti di questo progetto sono essenzialmente due: i proprietari di cani ed i toelettatori. Due tipi di clienti molto diversi per cui è stata individuata una value propostion completamente diversa mentre la parte sinistra, inerente essenzialmente al negozio e alle risorse ed attività necessarie, è univocha.
Nella parte inferiore del canvas sono stati indicati i costi fissi e variabili che è necessario sostenere per il mantenimento del negozio mentre nella parte destra sono stati indicati i ricavi. In questa parte del canvas solitamente è utile indicare delle cifre (anche approssimative) legate all’entità delle cifre di cui si parla. In questo caso è stato scelto di riportare solo le voci in quanto, essendo un esempio e non essendo nota la dimensione del negozio, sarebbe stato troppo azzardato individuare dei valori numerici.
Se doveste avere dei dubbi in merito al Business Model Canvas in generale vi consiglio la lettura del manuale “Creare Modelli di Business” scritto direttamente da Alex Osterwalder, ricco di interessanti esempi ed approfondimenti. Per domande in merito a questo esempio scrivete pure nei commenti.
28 agosto 2013 at 14:27
un buonissimo spunto di studio del modello canvas…grazie
30 luglio 2019 at 13:16
Sono molto soddisfatti per scoprire questo grande sito
questa pagina. Volevo ringraziarvi per la vostra proprio per questo meraviglioso
leggere !! Io sicuramente apprezzato po’ di parte di esso e ho anche hai segnalibro di controllare nuovo stuff sul tuo sito.
Maramures Grazie, buona giornata!