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Category: idee imprenditoriali (page 3 of 7)

Gumroad ci aiuta a vendere oggetti ai nostri follower

Visto il successo crescente continuiamo oggi la lista di articoli su startup innovative ed idee imprenditoriali interessanti che stanno prendendo forma nel mondo. Oggi è il turno di Gumroad, starup attiva nella creazione di una piattaforma di vendita.

Gumroad

Come anticipato nell’introduzione, Gumroad.com è una startup che si pone l’obiettivo di realizzare una piattaforma on-line di vendita, utilizzabile da tutti anche senza know-how di programmazione. L’innovazione principale sta nel fatto che gli utenti possono utilizzare questo canale per vendere essenzialmente le proprie creazioni di ogni tipo. I più esperti avranno fatto subito la proporzione che Gumroad sta ad eBay come Vimeo sta a YouTube. In altre parole la differenza principale tra eBay e Gumroad sta nel soggetto che ha ideato e realizzato quello che è in vendita.

Il sito non pone dei limiti al tipo di prodotti che si possono mettere in vendita, e dalla lista di esempi che troviamo nel sito è possibile capire quanto variegata possa essere l’offerta di prodotti venduti: una beta del videogame che stai sviluppando, alcune canzoni che hai inciso, il libro su cui hai scritto negli ultimi anni o un tuo fumetto ancora inedito sul senso della vita.

Il secondo punto di innovazione è quello che nel business model canvas verrebbe indicato nel quadrante Channels, quindi il modo con cui la value proposition raggiunge i potenziali clienti. Una volta messo in vendita un prodotto il sito genera automaticamente uno short-link che possiamo facilmente condividere attraverso il nostro profilo sui maggiori social network. Questo aspetto è fondamentale e ci permette di avere in mano una chiave per aprire le porte verso i nostri follower e dare notevole visibilità alla nostra vendita.

Creare uno store on-line facilmente, con Goodsie

L’articolo odierno continua la carrellata di startup interessanti scovate in giro per il web. Dopo aver parlato di Aisle411 è ora il turno di Goodsie. Prima di continuare ricordo che, ovviamente, se volete consigliare delle startup di cui parlare siete più che i benvenuti.

Come ho detto la startup di oggi si chiama Goodsie e si tratta di un progetto che permette ad utenti relativamente entry-level di aprire un proprio store on-line dove vendere i prodotti. La definizione di utenti entry-level in questo caso è utilizzata in un senso abbastanza ampio ovvero tutti quegli utenti che vogliono vendere on-line i propri prodotti ma non hanno le conoscenze necessarie per programmare un proprio store oppure per installare una applicazione web nella parte di server che ospita il loro sito.

Goodsie is a hosted e-commerce service that allows you to quickly and easily set up shop online — no coding required. We offer beautiful layouts with point-and-click design customization, plus rich features for increasing your brand’s reach, such as Facebook storefronts and email marketing.

Anche l’utente più ignorante di programmazione web, quindi, può creare la propria piattaforma di vendita on-line in maniera facile, veloce ed intuitiva contando su uno dei vari layout già disponibili nel sito e senza preoccuparsi di tutte quelle procedure di validazione della sicurezza del codice dello store on-line.


L’idea non è particolarmente innovativa in quanto già da tempo esistono diversi CMS di e-commerce alcuni dei quali anche gratuiti ma devo dire che il team dietro a Goodsie ha fatto un buon lavoro sviluppando il sito in maniera intuitiva ed utilizzabile praticamente da chiunque.

La parte che non mi convince del tutto è quella del listino prezzi che, al momento, contiene solo due opzioni di cui quella più economica a 15€/mese. Tenuto conto che i costi legai allo sviluppo della piattaforma sono senza dubbio costi fissi, quindi indipendenti dal numero di utenti abbonati e visto che il target di clientela è praticamente quello dei venditori occasionali avrei certamente arricchito l’offerta con un abbonamento free con alcune limitazioni. Se guardiamo alle caratteristiche del business model, la soluzione dell’offerta cosiddetta freemium pare proprio la soluzione ideale.

Ottimizza il percorso nel supermercato con Aisle411

Nella infinita lista di elevator pitch a cui ho assistito nella mia vita almeno una mezza dozzina rigurdavano delle proposte digitali al problema della lista della spesa. Nonostante le promesse di innovazione nessuna di queste mi ha sorpreso e nemmeno fatto capire quale valore aggiunto avesse la soluzione presentata rispetto al semplice foglio con la lista scritta a mano, oppure alla semplicissima applicazione della lista della spesa che era disponibile persino per il mio vecchio Nokia N70 ormai 7-8 anni fa.

Visto che mi sembrava strano che un problema talmente vecchio, in un settore così interessante, non avesse acora una start-up al lavoro per migliorarlo significativamente ho fatto qualche ricerca e devo dire che la soluzione che mi convince di più è quella proposta da Aisle411.

Il video di presentazione spiega efficacemente di cosa si tratta ma si può spiegare velocemente anche a parole. L’applicazione, disponibile per iOS ed Android permette di ricevere come input la classica lista della spesa. Una volta indicato il supermercato dove andremo a fare la spesa (a patto che sia tra quelli elencati), il sistema ci mostrerà sul display una mappa con il percorso minimo per coprire tutti gli scaffali di cui abbiamo bisogno per prelevare i prodotti che vogliamo acquistare e che sono presenti sulla lista.

Pur tornando piuttosto utile al cliente medio del supermercato questa applicazione, a prima vista, vìola uno dei fondamenti della GDO: il fatto che il cliente debba restare il più possibile all’interno del punto vendita, aumentando le possibilità che acquisti qualcosa extra-lista.

Il modello di business che si intuisce potrebbe ovviare a questo problema. Oltre alla già citata funzione di ottimizzazione del percorso il sistema utilizza i dati dell’utilizzatore e la lista di prodotti che vuole acquistare che proporgli delle offerte mirate che potrebbero interessargli. Facciamo un esempio: sappiamo che l’utilizzatrice è una mamma di 35 anni che solitamente acquista prodotti biologici. A parità di lunghezza il sistema proporrà alla cliente di passare davanti allo scaffale dei cereali per la colazione avvisando con una notifica del nuovo lancio di cereali biologici per bambini prodotti dalla azienda XYZ.

Aisle 411 screenshot

Aisle 411 screenshot

L’idea, anche se andrebbe provata in pratica, mi convince e potrebbe avere successo a patto che non si esageri con le notifiche e che l’applicazione sia progettata con cura rispettando la lunga lista di pincìpi di visual merchandising. Per esempio è molto importante che l’utente non passi troppo tempo a guardare il display per non essere distratto dai prodotti esposti. Inoltre, trattandosi di multi sided platform, è necessario raggiungere un numero sufficiente sia di utenti finali sia di supermercati per il successo del progetto.

Aisle411: shopping just got a lot easier

Un’infografica sui lavoratori freelance

Avete mai pensato di mollare il lavoro e darvi alla libera professione? Questa infografica trovata sul blog di Daniel Pink vi dà alcune utili statistiche.

Infographic freelance 2012

Infographic freelance 2012

L’infografica è stata creata in occasione della giornata internazionale del lavoro autonomo, 21 settembre 2012.

Se vi interessa l’argomento potete leggere questo libro

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