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Google Plus lancia una nuova entità: le communities

Da poche ore il gigante di Mountain View ha creato una nuova entità per il suo social network: le community!

Per moltissimi aspetti, le comunità di Google Plus ricordano i Gruppi di Facebook. Si tratta quindi di raggruppamenti di iscritti accumunati da interessi comuni e con la possibilità di discuterne all’interno di uno spazio virtuale, ovvero la pagina della comunità. Mentre nelle cerchie era possibile scegliere chi seguire, l’adesione al gruppo avviene in modo spontaneo da parte dell’utente “entrante” sulla base dei suoi interessi e con lo scopo di trovare altre persone con cui condividere notizie, fotografie e qualsiasi altra cosa.

Analogamente a quanto succede sul social network della famiglia Zuckerberg, l’utente può essere invitato oppure fare richiesta su sua iniziativa per iscriversi ad un gruppo. Esistono gruppi pubblici e gruppi privati in base alle modalità con cui vengono accettati nuovi iscritti.

Da una prima analisi i gruppi di Facebook e le comunità di G+ possono sembrare la stessa cosa, ma andando più a fondo nell’analisi sono chiare alcune importanti diffferenze, soprattutto per quanto riguarda la politica di condivisione dei contenuti tra utenti della stessa comunità. Per un’analisi più approfondita delle differenze rimando a questo articolo.

Questa novità di Google Plus rappresenta un importante aggiornamento del social network di Google e lo staff di Lean Solutions ovviamente non è restata solo a guardare.

Infatti da ieri è attiva la comunità di Lean management che vuole accogliere tutte le persone interessante a nuovi strumenti di business management & administration come il business model canvas, la lean startup, l’analisi SWOT, la value stream mapping e moltissimo altro ancora.

Google Plus Communities logo

La differenza sostanziale rispetto al blog è che tutto verrà trattato in lingua inglese dando l’opportunità di incontrare persone da tutto il mondo con interessi comuni…cosa aspetti ad iscriveri?

Dimenticavo…iscrivendoti alla community avrai un’anteprima dell’articolo di domani!

Trento potrebbe diventare la nuova Silicon Valley italiana, con 103 startup in 4 anni

Da qualche giorno la Provincia Autonoma di Trento ha ufficializzato che porterà avanti un progetto piuttosto ambizioso, ma di sicuro interesse per i giovani che intendono cogliere le opportunitià del digitale avviando la propria startup.

L’idea è semplice: creare un distretto dove investire in 103 startup nel giro di 4 anni a pratire dal 2013 attraendo persone, idee e capitali da tutta Italia e dall’estero. Il progetto parirà quindi già dal prossimo 2013 con l’avvio di 15 startup, l’anno successivo verranno avviate ulteriori 25 società, quello dopo ancora 30 startup, mentre nel 2016 ne verranno avviate ben 33.

103 – centoTre Trento

Le aree geografiche di interesse per il programma sono, apparte l’Italia, i Paesi della UE (grazie alla presenza di EIT ICT Labs tra i promotori del progetto), i Paesi dell’Est Europa e quelli che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Ci si attende che vengano inoltrati circa 500 progetti ogni anno che verranno selezionati durante quattro eventi all’anno da una specifica commissione.

Money lamp

Il progetto 103 startup ha già trovato 27 milioni di euro di fondi grazie ad enti locali e provinciali e grazie ad aziende operanti in provincia di Trento. Il taglio dell’investimento iniziale per gli startupper è il classico seed da 30.000 euro a progetto ed un anno di tempo per raggiungere dei risultanti in grado di attirare l’interesse degli investitori. Al termine del primo anno di vita, verranno eliminate le startup che non  riusciranno a coinvolgere almeno un investitore. Un aspetto interessante, per le startup che sopravvivono al primo anno, è il fatto che la Provincia di Trento aggiungerà altri fondi fino a 200.000 euro, oltre ai capitali degli investitori.

“103 Startup” is meant as a tool to create an ambitious startup program for Europe, for
increasing Italy’s contribution and connection to the rest of the Continent, to make Trentino
a more competitive territory, creating a fertile innovation ecosystem.

Oltre al capitale, gli startupper verranno inseriti in un programma comprensivo di una serie di servizi interessanti ed in un ambiente consono alla loro missione che comprende:

  • un network di mentori;
  • un network di investitori;
  • una comunità di altri team di startup;
  • spazi ed uffici;
  • eventi per aumentare la visibilità dei progetti;
  • formazione;
  • affiancamento imprenditoriale.

L’idea sembra davvero interessante…non resa che attendere che si aprano i termini per presentare i progetti, per questo motivo vi consiglio di tenere d’occhio il sito ufficiale http://103startup.eu/

Ulteriori articoli consigliati per approfondire:

3 facili regole di web design che Facebook, Twitter e WordPress ignorano

L’articolo di oggi pone l’evidenzia come anche alcuni siti nella top ten tra quelli più visitati al mondo si trovino alcuni errori che nemmeno una startup digitale nata ieri avrebbe commesso. I siti in questione sono Facebook.com, Twitter.com e WordPress.org. Iniziamo con la carrellata!

Regola 1: scroll infinito e link nel footer non vanno d’accordo [Facebook]

Facebook cade in un errore relativamente comune, purtroppo; ovvero quello utilizzare nelle proprie pagine del sito sia lo scroll infinito sia il footer. Chi è digiuno di web design deve sapere che lo scroll infinito è quella funzione che si occupa, una volta che l’utente ha raggiunto la parte inferiore (o quasi) della pagina, di caricare altri contenuti. Per l’utente è praticamente impossibile raggiungere agevolmente i link nel footer in quanto quando la barra di scroll verticale raggiunge il limite inferiore, vengono caricati nuovi elementi e il footer viene spostato più in basso.

Il footer irraggiungibile di Facebook

Il footer irraggiungibile di Facebook

Sarà un caso che il link “opportunità di lavoro” sia proprio nella parte difficile da cliccare? 😉

Regola 2: controlla bene quello che scrivi [Twitter]

Notifica "nuovi follower" ricevuta da parte di Twitter

Notifica “nuovi follower” ricevuta da parte di Twitter

Considerando che gli utenti di Twitter ricevono, di norma, un’e-mail simile ogni volta che guadagnano un nuovo follower è facile aspettarsi che solo in Italia il numero di e-mail generate sia davvero notevole. Allora è possibile che non venga utilizzato il congiuntivo dove serve? La forma corretta sarebbe:

“se ritieni che XYZ si stia comportando in modo offensivo su Twitter, puoi segnalarlo come spam”

Inoltre nella riga seguente è evidente l’errore nel concatenamento visto che manca lo spazio tra la parola “segnalarlo” ed il nome dell’utente nella prima riga è ripetuto due volte scombinando la frase.

Certo, non è un problema fondamentale; però se devi mandare milioni di volte le stesse poche righe ai tuoi utenti almeno assicurati che siano scritte correttamente.

Regola 3: se gli utenti devono scegliere tra molti risultati, dagli la possibilità di filtrarli o ordinarli [Wordpress]

Prima di indicare il problema, segnalo che a differenza dei precedenti, il sito della piattaforma WordPress è interamente gestito da volontari che offrono il loro lavoro gratuitamente quindi è più che accettabile che ci possa essere qualche limitazione. Senza il loro lavoro praticamente tutti i blog del mondo (Lean Solutions compreso) non esisterebbero nella forma in cui li conosociamo, quindi tutti i membri del team si meritano i nostri più sinceri complimenti e ringraziamenti!

Il problema segnalato riguarda l’elenco dei plug-in disponibili per la piattaforma gratuita di blogging. Nonostante la disponibilità di interessanti screenshot di anteprima, caratteristiche dettagliate ed utili strumenti per vedere la compatibilità di ogni plug-in con la versione di WordPress utilizzata è piuttosto limitante il fatto che non si possano selezionare i risultati in base a nessun paramentro se non le parole chiave. Sarebbe molto più comodo poter filtrare i risultati, o almeno ordinarli, secondo il giudizio degli utenti, l’ultimo aggiornamento o il numero di download.

Instagram è finalmente accessibile anche dal web da PC e tablet

Da questa mattina il popolarissimo social network di photo sharing Instagram è finalmente accessibile anche da web attraverso un qualsiasi browser.

Con un annuncio abbastanza a sorpresa sia sul blog ufficiale blog.instagram.com sia, ovviamente, attraverso il social network stesso, questa mattina gli autori della startup diventata famosa per essere stata acquistata recentemente da Facebook per la cifra record di 1 miliardo di dollari, hanno comunicato l’importante aggiornamento.

Instagram

L’annuncio di Instagram attraverso la loro applicazione

Ad oggi il profilo web risulta attivo solo per un limitato numero di utenti ma nei prossimi giorni il servizio verrà esteso alla totalità degli utenti registrati. Chi ha a cuore la privacy deve considerare che le foto del proprio profilo saranno in questo modo visibili da tutti (iscritti e non) attraverso la pagina web di ogni utente nel sito web di Instagram. L’unica eccezione riguarda coloro che hanno impostato il proprio profilo come privato direttamente dall’applicazione del proprio smartphone, le cui foto saranno visibili solo agli utenti che che ci seguono (dopo il login). In altre parole le foto dei profili privati saranno visualizzabili solo da gli utenti che già hanno accesso a tali foto attraverso la App.

Come indicato nell’annuncio, sarà possibile accedere alla pagina profilo di ogni utente semplicemente indicando il nome dopo l’indirizzo http://instagram.com/, per esempio per accedere alla pagina di “instaitalia” sarà sufficiente collegarsi alla pagina http://instagram.com/instaitalia.

Dall’interfaccia web, come riportato nell’articolo sul blog ufficiale, non sarà possibile caricare foto, che rimarrà una funzione esclusiva dell’applicazione per smartphone. Sarà invece possibile esprimere la preferenza per alcune foto e commentare.

La notizia sta velocemente facendo il giro del mondo e è facile immaginare che sia stata poco apprezzata da siti come Followgram e Webstagram che hanno fatto del loro core business la possibilità di accedere via web a contenuti che fino a ieri erano di esclusiva del settore mobile. Sarà interessante vedere se tali società riusciranno ad innovare il loro progetto rapidamente, come ha fatto Worldc.am, che consente di accedere alle foto di Instagram attraverso i luoghi a cui sono registrate. Se siete interessati al progetto Worldc.am, leggete l’articolo di qualche settimana fa.

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