Lean Solutions

ingegneria ed innovazione

Author: Nicola S. (page 40 of 50)

Shigeo Shingo, A revolution in manufacturing: the SMED system

Titolo

A revolution in manufacturing: the SMED system

Autore

Shigeo Shingo (tradotto da Andrew P. Dillon)

Edizioni

Productivity press

Contenuti

Part 1 (theory and practice of the SMED system): the structure of production, setup operations in the past, fundamentals of SMED, techniques for applying SMED, applying SMED to internal operations, basic examples of SMED, effects of SMED.

Part 2 (the SMED system – case studies): implementing SMED, setup improvements based on the production system, a quick-setting (“Q-S”) campaign [Nippon Kogaku K.K. (Oi Plant), using SMED on a farm machinery processing line [Kubota, Ltd (Sakai Plant)], setup improvements based on shop circle activities [Toyota auto body co, ltd],  comprehensive development of the SMED concept to include affiliated plants [Arakawa Auto body industries K.K.], SMED deployments in producing slide bearings [T.H. Kogyo K.K.], examples and effects of the SMED system [Glory industries K.K.], achievements of SMED through company-wide activities [Kyoei Kogyo K.K.], SMED in tire manufacturing processes [Bridgestone Tire Co., Ltd], using SMED for aluminium die-casting dies [Tsua machine and metals co, Ltd], the Singo One-touch die eschange system: the botless method.

Giudizio personale

Il libro raccoglie oltre un decennio di applicazioni di tecniche di riduzione del tempo di set-up in molti dei migliori siti produttivi giapponesi ed è ricco di esempi pratici e disegni esplicativi. La tecnica SMED, che da punto di vista teorico è piuttosto semplice, risulta spesso difficile da applicare nella realtà produttiva odierna data l’ampia varietà di situazioni possibili. Nonostante questo il testo recensito offre notevoli spunti di riflessioni e soluzioni adattabili alla propria realtà produttiva. Nonostante si tratti di esempi basati sulle tecniche produttive giapponesi della seconda metà degli anni ’70 e della prima metà degli anni ’80 molte tecniche risultano ancora ampiamente attualizzabili, soprattutto per aziende dello stesso settore di quelle descritte nei case-studies.

Un testo che consiglio a tutti coloro che si occupano di riduzione dei tempi di set-up.

Voto

4/5

Breve editoriale sulla gestione dell’incidente alla Costa Concordia

Personalmente trovo davvero fuori luogo tutte quelle gallerie di immagini scherzose che stanno apparendo su Facebook o addirittura T-shirt in merito a quanto accaduto all’Isola del Giglio nei giorni scorsi a seguito dell’incidente alla Costa Concordia. Apparte la dovuta serietà che si dovrebbe mantenere nel discutere di una sciagura in cui ci sono già alcune vittime accertate, penso che non ci sia davvero nulla da ridere nella reazione che ha avuto il capitano della nave.

Da quanto si evince dagli articoli dei giornali e dai contenuti multimediali disponibili on-line la gestione dell’incidente ha avuto diverse lacune. Il fatto che una persona inadeguata a gestire una situazione di emergenza si trovasse a capo di un vascello che accoglie più di 4000 persone è un fatto grave e che dovrebbe farci riflettere sui criteri con cui vengono scelti i responsabili della gestione delle emergenze (sia sulle navi sia in qualsiasi altro contesto).

A parte le responsabilità del capitano che verranno valutate da chi di dovere è importante capire come è possibile individuare una persona che in una situazione simile abbia la capacità di mantenere la calma e coordinare i propri dipendenti per attuare le corrette procedure. E’ importante valutare cosa non è stato gestito correttamente e come è possibile migliorare la situazione nel caso di eventi simili. E’ fondamentale trovare un modo in cui chi viene messo a capo di un gruppo di persone sia competente e capace di agire correttamente di fronte a situazioni pericolose ed imprevedibili.

Il nostro compito non è quello di condividere vignette su Facebook ma è quello di pensare ed agire in modo che in qualsasi contesto (ufficio, fabbrica, scuola, cinema, …) la gestione della sicurezza sia sempre basata su idonee procedure e che ci siano le persone in grado di attuarle.

Fare satira in questa ed in moltissime altre occasioni è davvero stupido ed inutile.

Probabilita’, gravita’ e rintracciabilita’ dei guasti

Proseguiamonell’articolo odierno la trattazione dei concetti fondamentali del Failure Mode and Effects Analysis iniziata ieri.

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Introduzione al Failure Mode and Effects Analysis

L’articolo di oggi descrive in modo introduttivo il concetto di analisi FMEA (Failure Mode and Effects Analysis), uno strumento utilizzato da molti anni in quasi tutti i settori industriali per studiare i possibili “modi di guasto” dei prodotti in modo da prevenirne le cause e proteggere i consumatori dai possibili (e speriamo anche improbabili ;-)) effetti dannosi.

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