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ingegneria ed innovazione

Author: Nicola S. (page 13 of 50)

Google consumer surveys, ricerche di mercato rapide e poco costose

In questi giorni Google stà lanciando un nuovo servizio denominato Google consumer surveys che potrebbe cambiare molto rapidamente i pincìpi alla base delle ricerche di mercato e tagliare fuori tutte quelle società che a prezzi decisamente alti, si occupano di creare reportistica per le aziende sull’opinione che i consumatori hanno relativamente ad un prodotto o servizio.

Il concetto è semplice e robusto: utilizzare la compilazione di indagini di mercato per guadagnare crediti per usufruire di servizi a pagamento. Il concetto della remunerazione legata alla somministrazione di indagini di mercato non è un nuovo e nemmeno è stato inventato da Google ma se consideriamo il numero di utenti raggingibili, i canali ideali e il fatto di avere un numero elevato di contenuti da “vendere” ai propri utenti in cambio della loro opinione, possiamo capire come questa idea possa avere rapidamente successo. Inoltre, come per molte delle applicazioni del web 2.0 la tendenza è quella di azzerare la distanza profili aziendali e profili consumer. In altre parole chiunque potrà collegarsi a Google Consumer Surveys e (pagando) creare il proprio questionario da somministrare agli utenti.

Per esempio pensate a quante startup assetate di indagini di mercato (che spesso non si possono permettere) potrebbero utilizzare il servizio, dato che Google promette che il servizio potrebbe abbassare i costi di tali indagini anche del 90%.

Se volete farvi un’idea potete già consultare il listino prezzi.

Il business model canvas in formato vettoriale SVG

Se non avete ancora trovato un business model canvas abbastanza grande per contenere tutte le vostre idee vi consiglio di scaricarne la versione in formato vettoriale, che come molti sanno può essere ridimensionata a piacere senza perdere di nitidezza.

Tra i vari formati vettoriali ovviamente ho preferito postare il formato *.svg apribile con acuni programmi di grafica vettoriale gratuiti, primo tra tutti il famoso Inkscape.

Potete fare il download dell’archivio in formato 7z (si apre con WinRar e simili) da qui.

L’archvio contiene i seguenti file:

  • business_model_canvas_w_stickers.cmx (19247 KB)
  • business_model_canvas_w_stickers.pdf (1910 KB)
  • business_model_canvas_w_stickers.svg (1254 KB)
  • business_model_canvas_w_stickers_v10.cdr (1742 KB)
  • business_model_canvas_w_stickers_v15.cdr (1742 KB)

L’autore della versione *.svg del business model canvas non sono io ma, non essendoci alcun riferimento all’interno del file, non posso dirvi chi sia.

Se volete un ottimo manuale sulla compilazione del business model canvas il riferimento è sempre lo stesso, ovvero il libro Business Model Generation di Alexander Osterwalder. Qui sotto trovate il link per sfogliare ed acquistare su Amazon la versione italiana: Creare modelli di business. Un manuale pratico ed efficace per ispirare chi deve creare o innovare un modello di business.

Buon lavoro!

Randi Zuckerberg lancia il reality show sugli startupper

Inzierà lunedì 5 novembre 2012 il reality show Start-Ups: Silicon Valley.

Il programma sarà basato sulla vita di sei ragazzi e ragazze della Silicon Valley e della loro avventura con le rispettive startup. Il programma sarà trasmesso in anteprima lunedì 5/11 sera dall’emittente americana Bravo TV e potrà essere visto dal canale dello stesso canale 24 ore dopo la messa in onda negli USA.

I ragazzi protagonisti del programma saranno:

  • Ben Way (32 anni, inglese);
  • David Murray (29 anni, americano);
  • Dwight Crow (26 anni, americano);
  • Hermione Way (27 anni, inglese);
  • Kim Taylor (30 anni, americana);
  • Sarah Austin (26 anni, americana).

Il cast di Start-Ups

Un altro punto interessante è quello che la produzione della serie è affidata a Randi Zuckerberg, che potete tutti immaginare per quale azienda sia direttrice marketing.

Ecco due link per approfondire l’argomento:

Il video caricato su YouTube non è molto significativo ma almeno fa una carrellata dei protagonisti:

Creare uno store on-line facilmente, con Goodsie

L’articolo odierno continua la carrellata di startup interessanti scovate in giro per il web. Dopo aver parlato di Aisle411 è ora il turno di Goodsie. Prima di continuare ricordo che, ovviamente, se volete consigliare delle startup di cui parlare siete più che i benvenuti.

Come ho detto la startup di oggi si chiama Goodsie e si tratta di un progetto che permette ad utenti relativamente entry-level di aprire un proprio store on-line dove vendere i prodotti. La definizione di utenti entry-level in questo caso è utilizzata in un senso abbastanza ampio ovvero tutti quegli utenti che vogliono vendere on-line i propri prodotti ma non hanno le conoscenze necessarie per programmare un proprio store oppure per installare una applicazione web nella parte di server che ospita il loro sito.

Goodsie is a hosted e-commerce service that allows you to quickly and easily set up shop online — no coding required. We offer beautiful layouts with point-and-click design customization, plus rich features for increasing your brand’s reach, such as Facebook storefronts and email marketing.

Anche l’utente più ignorante di programmazione web, quindi, può creare la propria piattaforma di vendita on-line in maniera facile, veloce ed intuitiva contando su uno dei vari layout già disponibili nel sito e senza preoccuparsi di tutte quelle procedure di validazione della sicurezza del codice dello store on-line.


L’idea non è particolarmente innovativa in quanto già da tempo esistono diversi CMS di e-commerce alcuni dei quali anche gratuiti ma devo dire che il team dietro a Goodsie ha fatto un buon lavoro sviluppando il sito in maniera intuitiva ed utilizzabile praticamente da chiunque.

La parte che non mi convince del tutto è quella del listino prezzi che, al momento, contiene solo due opzioni di cui quella più economica a 15€/mese. Tenuto conto che i costi legai allo sviluppo della piattaforma sono senza dubbio costi fissi, quindi indipendenti dal numero di utenti abbonati e visto che il target di clientela è praticamente quello dei venditori occasionali avrei certamente arricchito l’offerta con un abbonamento free con alcune limitazioni. Se guardiamo alle caratteristiche del business model, la soluzione dell’offerta cosiddetta freemium pare proprio la soluzione ideale.

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