Lean Solutions

ingegneria ed innovazione

Author: Nicola S. (page 10 of 50)

Quale sostenibilità ambientale per i tablet?

Con l’infografica di oggi vediamo qual’è l’impatto ambientale legato alla produzione, uso e smaltimento dei dispositivi tablet come iPad e Nexus 7, …

Il primo, evidente risparmio è legato ad una drastica riduzione della carta stampata. In altre parole viene meno l’esigenza (o meglio…la pessima abitudine) di stampare manuali, e-mail ricevute, attestati e mille altri tipi di documenti per renderli trasportabili nella borsa o comunque utilizzabili laddove c’era il rischio di non trovare un PC a disposizione. L’infografica non ci dà informazioni sull’entità della riduzione ma solo sul numero di utilizzatori di tablet che ha dichiarato di aver diminuito il numero di stampe, ovvero il 45%. Chi lavora o ha lavorato in azienda sa bene quanto enorme sia lo spreco di carta stampata anche ai giorni nostri.

Anche il consumo di acqua diminuisce notevolmente passando da un libro stampato (ben 7 galloni di acqua) a ad un ebook (solo 2 bicchieri). Nessuno ne sarà sorpreso, considerando che chiaramente il libro stampato richiede carta che si ottiene dagli alberi.

Il terzo punto confronta i consumi istatanei dei tablet e di altri dispositivi elettrici ed elettronici.

Il punto successivo (the e-waste issue) riguarda ovviamente l’impatto dello smaltimento. Chiaramente lo smaltimento di un aparecchio elettronico è decisamente più delicato rispetto al suo competitor primitivo: il libro di carta. Ad ogni modo c’è da dire che sia Apple sia Samsung, ormai da anni stanno portando avanti una politica di ritiro dei devices obsoleti che, secondo quanto dichiarato dalle compagnie, dovrebbero essere smaltiti in modo sostenibile.

Nonostante questo forte impegno  dei due grandi produttori, la differenziazione dei componenti che costituiscono un tablet resta un’attività piuttosto impegnativa e costosa. Ad oggi non ho informazioni sulla reale sostenibilità di questi apparecchi e ritengo che il mercato sia troppo giovane per verificare se effettivamente le politiche di smaltimento siano state ben progettate ed attuate. Il problema si concretizzerà nel giro di qualche anno quando ci sarà il ricambio generazionale dei devices ed un numero imponente di apparecchi dovrà essere smaltito.

The Sustainability of Tablets

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Oltre all’impatto ambientale legato ai tablet, non va dimenticato quello sociale, legato in buona parte alle vicende della mega fabbrica Foxconn dove la maggior parte di questi vengono prodotti.

Lean solutions. La produzione snella incontra il consumo snello

In vista dei regali natalizi, riprendo una vecchia abitudine: quella di recensire libri legati ai temi del blog, sperando in questo modo di indirizzare gli utenti in una scelta più consapevole su quali libri leggere e regalare.

Copertina Lean Solutions

Copertina Lean Solutions

Titolo

Lean solutions. La produzione snella incontra il consumo snello

Autore/i

Autori dell’edizione originale James P. Womack e Daniel T. Jones

Edizione italiana a cura di M. Galgano e M. Pistidda

Breve riassunto (dalla copertina posteriore del libro)

Come mai, quando un prodotto non funziona correttamente (o come ci aspettavamo), quasi ogni contatto con il numero verde, il centro di assistenza tecnica o qualunque altra azienda che eroga servizi, si traduce in sprechi di tempo e altre seccature? Chi non ha mai atteso ore nella sala d’aspetto di un ambulatorio, o non ha visto riaccendersi la spia “controllo motore” subito dopo aver ritirato l’auto dall’officina? Non si tratta di disinteresse da parte delle imprese, né di incapacità degli addetti alla riparazione dei prodotti guasti; il vero problema sta invece nel fatto che poche aziende concepiscono il consumo come un processo, ossia, come una serie di beni e servizi intercollegati, da erogare senza soluzione di continuità per soddisfare il consumatore per tutto il ciclo di vita del prodotto. In questo libro gli autori enunciano i principi rivoluzionari del consumo snello e spiegano come eliminare le inefficienze dal processo di consumo. Applicando questi principi, le aziende di tutti i settori impareranno a fornire l’intero valore richiesto dal cliente al prodotto, senza sprecare tempo o energie (loro o del consumatore) e al contempo aumentando i profitti e rafforzando la competitività.

Edizione

Guerini e Associati

Prezzo

circa 25 euro

Pagine

circa 310

ISBN

8862501536

Giudizio

Il libro è la traduzione in italiano del grande classico di lean thinking “Lean Solutions: How Companies and Customers Can Create Value and Wealth Together”. Anche se spesso piuttosto prolisso, il libro è considerato un must per tutti gli esperti di produzione e consumo snello, anche per il fatto che i due autori, Womack & Jones, sono considerati i primi grandi importatori dei princìpi lean negli Stati Uniti.

Purtroppo, leggendo il libro, è evidente la poca capacità di sintesi dei due autori, ma dall’altro lato è atrettando evidente la profondità del loro pensiero e la potenza degli strumenti di produzione snella anche quando vengono applicati al lato della vendita e del consumo. L’opera offre moltissimi spunti di riflessione per il manager consentendogli di utilizzare le tecniche e gli strumenti di produzione snella applicati nell’area produttiva ed estenderli anche ad altre aree aziendali.

Voto

4/5

Dove comprare?

Il libro è facilmente disponibile in tutte le librerie oppure può essere acquistato su Amazon dal link qui sotto.

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Trento potrebbe diventare la nuova Silicon Valley italiana, con 103 startup in 4 anni

Da qualche giorno la Provincia Autonoma di Trento ha ufficializzato che porterà avanti un progetto piuttosto ambizioso, ma di sicuro interesse per i giovani che intendono cogliere le opportunitià del digitale avviando la propria startup.

L’idea è semplice: creare un distretto dove investire in 103 startup nel giro di 4 anni a pratire dal 2013 attraendo persone, idee e capitali da tutta Italia e dall’estero. Il progetto parirà quindi già dal prossimo 2013 con l’avvio di 15 startup, l’anno successivo verranno avviate ulteriori 25 società, quello dopo ancora 30 startup, mentre nel 2016 ne verranno avviate ben 33.

103 – centoTre Trento

Le aree geografiche di interesse per il programma sono, apparte l’Italia, i Paesi della UE (grazie alla presenza di EIT ICT Labs tra i promotori del progetto), i Paesi dell’Est Europa e quelli che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Ci si attende che vengano inoltrati circa 500 progetti ogni anno che verranno selezionati durante quattro eventi all’anno da una specifica commissione.

Money lamp

Il progetto 103 startup ha già trovato 27 milioni di euro di fondi grazie ad enti locali e provinciali e grazie ad aziende operanti in provincia di Trento. Il taglio dell’investimento iniziale per gli startupper è il classico seed da 30.000 euro a progetto ed un anno di tempo per raggiungere dei risultanti in grado di attirare l’interesse degli investitori. Al termine del primo anno di vita, verranno eliminate le startup che non  riusciranno a coinvolgere almeno un investitore. Un aspetto interessante, per le startup che sopravvivono al primo anno, è il fatto che la Provincia di Trento aggiungerà altri fondi fino a 200.000 euro, oltre ai capitali degli investitori.

“103 Startup” is meant as a tool to create an ambitious startup program for Europe, for
increasing Italy’s contribution and connection to the rest of the Continent, to make Trentino
a more competitive territory, creating a fertile innovation ecosystem.

Oltre al capitale, gli startupper verranno inseriti in un programma comprensivo di una serie di servizi interessanti ed in un ambiente consono alla loro missione che comprende:

  • un network di mentori;
  • un network di investitori;
  • una comunità di altri team di startup;
  • spazi ed uffici;
  • eventi per aumentare la visibilità dei progetti;
  • formazione;
  • affiancamento imprenditoriale.

L’idea sembra davvero interessante…non resa che attendere che si aprano i termini per presentare i progetti, per questo motivo vi consiglio di tenere d’occhio il sito ufficiale http://103startup.eu/

Ulteriori articoli consigliati per approfondire:

Come scegliere la forma societaria per una startup in Italia

Pubblichiamo oggi un’infografica (del sito Commercialista.com) che spiega come fare una prima stima del tipo di socità che conviene aprire per fondare una startup, prima di rivolgersi ad un commercialista.

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