Nella infinita lista di elevator pitch a cui ho assistito nella mia vita almeno una mezza dozzina rigurdavano delle proposte digitali al problema della lista della spesa. Nonostante le promesse di innovazione nessuna di queste mi ha sorpreso e nemmeno fatto capire quale valore aggiunto avesse la soluzione presentata rispetto al semplice foglio con la lista scritta a mano, oppure alla semplicissima applicazione della lista della spesa che era disponibile persino per il mio vecchio Nokia N70 ormai 7-8 anni fa.
Visto che mi sembrava strano che un problema talmente vecchio, in un settore così interessante, non avesse acora una start-up al lavoro per migliorarlo significativamente ho fatto qualche ricerca e devo dire che la soluzione che mi convince di più è quella proposta da Aisle411.
Il video di presentazione spiega efficacemente di cosa si tratta ma si può spiegare velocemente anche a parole. L’applicazione, disponibile per iOS ed Android permette di ricevere come input la classica lista della spesa. Una volta indicato il supermercato dove andremo a fare la spesa (a patto che sia tra quelli elencati), il sistema ci mostrerà sul display una mappa con il percorso minimo per coprire tutti gli scaffali di cui abbiamo bisogno per prelevare i prodotti che vogliamo acquistare e che sono presenti sulla lista.
Pur tornando piuttosto utile al cliente medio del supermercato questa applicazione, a prima vista, vìola uno dei fondamenti della GDO: il fatto che il cliente debba restare il più possibile all’interno del punto vendita, aumentando le possibilità che acquisti qualcosa extra-lista.
Il modello di business che si intuisce potrebbe ovviare a questo problema. Oltre alla già citata funzione di ottimizzazione del percorso il sistema utilizza i dati dell’utilizzatore e la lista di prodotti che vuole acquistare che proporgli delle offerte mirate che potrebbero interessargli. Facciamo un esempio: sappiamo che l’utilizzatrice è una mamma di 35 anni che solitamente acquista prodotti biologici. A parità di lunghezza il sistema proporrà alla cliente di passare davanti allo scaffale dei cereali per la colazione avvisando con una notifica del nuovo lancio di cereali biologici per bambini prodotti dalla azienda XYZ.
L’idea, anche se andrebbe provata in pratica, mi convince e potrebbe avere successo a patto che non si esageri con le notifiche e che l’applicazione sia progettata con cura rispettando la lunga lista di pincìpi di visual merchandising. Per esempio è molto importante che l’utente non passi troppo tempo a guardare il display per non essere distratto dai prodotti esposti. Inoltre, trattandosi di multi sided platform, è necessario raggiungere un numero sufficiente sia di utenti finali sia di supermercati per il successo del progetto.