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ingegneria ed innovazione

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articoli di management e gestione d’impresa in generale.

Qualche riflessione su come iniziare un’attività

Concludo questo interessante 2012 (prima delle vacanze natalizie) con un articolo un po’ anticipo, ma che spiega quale dovrebbe essere secondo me l’aproccio corretto a tutti coloro che desiderano iniziare un’attività autonoma, e finalmente aprire il cassetto per tirare fuori il sogno chiuso a chiave da parecchio tempo.

A parte le mille tecniche di management che ogni settimana vengono descritte qui sul blog, la validità dell’idea, a mio parere, resta una questione fondamentale come altrettanto importante è la capacità di deviare la rotta una volta che l’attività è iniziata. Considerate che moltissime grandi aziende di oggi sono partite con un core business diverso da quello attuale (per esempio Nokia, IBM, General Electric e addirittura Apple). Una volta iniziata l’attività in un settore vi saranno subito chiari moltissimi aspetti che prima  avevate ingorato ed anche le varie opportunità che vi si presenteranno saranno l’occasione per aggiustare la rotta pianificata nel business plan originale. Qualsiasi sia il settore nel quale intendete buttarvi, è probabile che qualcuno vi abbia preceduto, quindi l’approccio con il quale intendete realizzare la vostra soluzione ai problemi del cliente è molto importante. Questo è un punto su cui molti sbagliano. Per esempio pensate a quante startup esistono con lo scopo di sviluppare applicazioni legate al photo editing per smartphone? Tantissime e sono notevolmente aumentate dopo l’acquisizione di Instagram da parte di Facebook. E’ ovvio che cercando di fare un clone di Instagram è praticamente impossibile raggiungere il successo, dato che il mercato è ampiamente presidiato da Flickr ed Instagram (con due segmenti e due approcci di business competamente diversi). Allora perchè non valutare le reali esigenze dell’utente e trovare una soluzione che ancora non esiste? Ad esempio considerate quante persone a casa hanno vecchi album di fotografie ingiallite, attaccate male e con sopra la pellicola lucida che ormai è una cosa unica con la foto e non si riesce più a togliere. Perchè non fare una applicazione che consenta di scattare una foto con il cellulare e trasformarla in digitale correggendo i difetti della cattiva conservazione degli ultimi 20-30 anni? Magari abbinandogli un piccolo social network dove è possibile caricare tutto l’album e condividerlo con parenti ed amici. Che io sappia non esiste una startup del genere e dato che cercando su Google non appare tra i primi 20 risultati anche se esiste non credo che stia facendo un buon lavoro!

Think dream big

Il secondo punto sul quale voglio fare chiarezza è lo scopo della vostra attività. Da quando è esplosa la moda delle startup leggo quotidianamente commenti di persone che, usando un lessico da teenager rappettone 😉 , raccontano di aver fatto pitch qua e là e descrivono le loro idee. Deve esservi chiaro che lo scopo di tutto il vostro lavoro deve essere creare dal nulla un prodotto/servizio e, nel più breve tempo possibile, raggiungere uno stato in cui le entrate superano le uscite. Leggendo sui social network e parlando con varie persone mi pare che in pochi abbiano chiaro questo obiettivo e mirino invece a fondare la propria iniziativa che non ha e non avrà mai altre entrate se non quelle degli sventurati investitori che decideranno di offrire loro dei capitali. Tolti i vari bandi a fondo perduto degli enti regionali o nazionali, considerate che i VC vi offrono dei capitali con il solo scopo di rientrare, nel giro di qualche anno, nella spesa fatta e con ampi margini. Vi offrono 100 perchè pensano che dopo qualche anno potranno rivendere la vostra società guadagnandoci 400, tenuto conto di un rischio di fallimento molto alto.

In a startup, absolutely nothing happens unless you make it happen.  - Marc Andreessen

Il terzo ed ultimo punto riprende un po’ il secondo. Tenuto conto che lo scopo è quello di creare qualcosa da zero, è evidente come le competenze del team devono essere sia gestionali sia operative. Lo dico perchè capita sempre più spesso di sentire di team che vogliono sviluppare un sito o un’applicazione per smarthphone ma nemmeno uno sa programmare e quando si presentano c’è un CEO (Chief Executive Officer), un CTO (Chief Technical Officer) e un CFO (Chief Financial Officer) ma alla fine nemmeno uno di loro programma il sito o, ancora più semplicemente, risponde al telefono quando chiama il cliente incazzato perchè il programma non funziona. Rassegnatevi al fatto che un solo programmatore dotato di spirito di volontà e la giusta mentalità è anni luce più avanti di un team di soli aspiranti direttori.

Con questo articolo spero di aver fatto un minimo di chiarezza a coloro che intendono partire con una attività “self started”. Lo scopo non è affatto quello di fargli paura, anzi credo che sia molto più importante partire e rischiare di sbagliare piuttosto che passare tutta la vita a pianificare nei minimi dettagli qualcosa che poi non partirà mai per eccesso di prudenza. Nessuno è mai diventato famoso e nemmeno ricco per aver pianificato bene qualcosa che non ha mai realizzato!

…ovviamente ogni commento è benvenuto…

ecco festività, ferie e ponti del 2013

Visto il successo dell’articolo dell’anno scorso ecco nuovamente il dettaglio di tutti i giorni festivi e le possibili combinazioni per ferie e ponti del 2013. Ecco un calendario per seguire meglio i punti dell’articolo:

calendario 2013

Epifania

Il 6 gennaio 2013 è di domenica, è il prezzo da pagare per aver avuto una combinazione perfetta tra weekend e giorni natalizi. 🙂

Carnevale

Martedì grasso sarà il 12 febbraio 2013.

Pasqua

Pasqua 2013 sarà domenica 31 marzo.

Festa della liberazione

Quest’anno la Festa della liberazione cade di giovedì quindi sarà possibile fare ponte prendendo un giorno di ferie il 26/4.

Festa del Lavoro

Il 1° maggio cade di mercoledì, ancora una possibilità di abbinare weekend e giorno festivo.

Festa della Repubblica

Il 2 giugno 2013 cade di domenica 🙁

Ferragosto

Il 15 agosto 2012 sarà di giovedì.

Ognissanti

Il 1 novembre sarà di venerdì…weekend lungo!

Festa dell’Immacolata concezione

L’8 dicembre sarà di domenica.

Natale

  • 24 dicembre: martedì
  • 25 dicembre: mercoledì
  • 26 dicembre: giovedì

Ultimo dell’anno

L’ultimo giorno del 2013 sarà di martedì.

E visto che siamo in tema di ferie perchè non provare a seguire il programma vocation-vacation questa estate? ecco di cosa si tratta!

Quanti sono i lavoratori autonomi nel mondo?

Nelle ultime settimane gli articoli sul lavoro autonomo, in particolare legato a tematiche di social media e consulenza di marketing, sono in rapida crescita così ho voluto cercare un grafico che mettesse in mostra il numero di lavoratori autonomi in Italia rispetto al resto del mondo.

Come è possibile vedere, l’Italia ha un numero di lavoratori freelance decisamente maggiore rispetto agli Stati Uniti d’America ed anche rispetto alla media europea. I dati sono forniti dalla Banca Mondiale e presentati graficamente da Google Public Data.

Business model canvas, il modello di Ryanair

Dopo aver fatto alcune considerazioni sulla reputazione on-line di Ryanair, vediamo oggi quale è il suo modello di business…ovviamente utilizzando il business model canvas 🙂

Business Model Canvas Ryanair

Business Model Canvas Ryanair

Il canvas non ha bisogno di molti commenti, è evidente come la value proposition miri a fornire voli di qualità, puntualità e sicurezza standard puntando moltissimo sul prezzo basso del biglietto. La parte attività e risorse chiave sono quelle tipiche di ogni compagnia aerea, mentre è più ampia la parte legata ai partner, in particolare da quando il sito di Ryanair si sta trasformando da sito di vendita di biglietti aerei a portale destinato a chi viaggia, offrendo anche vari servizi non direttamente legati ai propri voli quali prenotazione alberghi/hotel oppure il noleggio di auto, passando anche per il servizio di parking in aeroporto.

Appare piuttosto limitato il numero di voci all’interno delle customer relationship, infatti in questo genere di servizi low cost è probabile che il cliente finale sia chiamato “ad arrangiarsi” ricorrendo ai call center solo in casi molto particolari. Per limitare i costi l’organizzazione punta molto sul “fai da te” e sul fatto che il cliente possa cercare e trovare le risposte a buona parte delle possibili domande sul sito ufficiale. Inoltre si deve considerae che chi usa questo tipo di trasporti molto spesso è un utente mediamente evoluto quindi accetta di documentarsi anche attraverso fonti non ufficiali quali forum e blog, diffficilmente è il classico cliente che entra in agenzia di viaggi per acquistare un servizio “chiavi in mano”.

Il segmento di mercato è molto ampio e si può parlare di mercato di massa. Va considerato che in questi anni il mercato obiettivo si sta notevolmente ampliando passando dai soli turisti low cost (quelli che gli anglosassoni chiamano backpacker) a business man ed intere famiglie giovani. Per questo ormai il segmento dei voli low cost è il principale competitor dei treni a lunga percorrenza, almeno in Italia.

La struttura dei costi è piuttosto semplice e comune a quella di qualsiasi compagnia aerea, mentre la struttura dei guadagni è basata essenzialmente su due voci. La vendita dei biglietti mira in buona sostanza a coprire i costi, mentre la vendita a (caro prezzo) di servizi extra (cibo e bevande a bordo, bagaglio fuori misura, …) si occupa di aumentare notevolmente le entrate. Merita di essere citato anche il numero piuttosto elevato di persone che, pur acquistando il biglietto a basso costo, per qualsiasi motivo non usufruiscono del viaggio, essendoci una politica piuttosto rigida sulle modifiche di orario e/o intestatario del biglietto, questi sono clienti che pagano pur non usufruendo del servizio.

Se siete ancora interessati al modello di business di Ryanair troverete sicuramente interessante questa infografica realizzata da Visual.ly.

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