Vediamo oggi una conferenza abbastanza lunga (poco meno di un’ora) in cui Alexander Osterwalder (autore del libro Business Model Generation) e l’imprenditore “seriale” Steve Blank ci parlano del Business Model canvas.
In alcuni momenti l’audio non è buono ma trovo comunque interessante la visione del filmato per vedere un po’ come si muove Alex Osterwalder. Ho letto molto quello che ha scritto ma è una delle prime volte che lo vedo presentare durante un video.
Molti italiani non conoscono la catena Tesco in quanto non ha punti vendita nel nostro Paese ma, nel resto del mondo, la sua diffsione è davvero enorme. Il motivo per cui oggi parliamo di Tesco è dovuto ad una notizia, in realtà, vecchia di qualche mese ma comunque interessante.
Il gigande della grande distribuzione organizzata ha infatti sperimentato in Korea un nuovo tipo di store basato su una serie di pannelli pubblicitari rappresentanti le esatte fotografe degli scaffali di uno dei propri supermercati. Fin qui nulla di nuovo se non per il fatto che gli utenti, in particolare i viaggiatori della metropolitana in attesa del proprio treno, possono fare la spesa semplicemente scansionando il QRcode abbinato a ciascun prodotto e, dopo il checkout, richiedere che quanto acquistato venga consegnato a casa in giornata.
Negozio Tesco in metropolitana (Sud Korea)
L’idea di spostare uno store brickandmortar in uno virtuale in un luogo molto frequentato di una metropoli è sicuramente innovativa ed ha avuto una buona risposta da parte dei media che hanno parlato abbondantemente di una notizia così curiosa.
Personalmente trovo che l’idea così realizzata vada vista come strategia promozionale più che come strategia distributiva. Consideriamo il fatto che l’attesa media di un treno della metro raramente supera i 10 minuti, tempo nel quale anche la casalinga più veloce del mondo non riesce a decidere l’acquisto di più di 3 o 4 prodotti, decisamente pochi per assorbire i costi logistici legati alla consegna effettuata in giornata.
Ad ogni modo, come si vede in una delle schermate finali di questo video, le installazioni della App per l’acquisto via smartphone sono rapidamente aumentate grazie a questa trovata che si può quindi dire riuscita!
Un ulteriore dichiarazione di Ken Towle (direttore del settore Internet retail di Tesco) ci aiuta a capire le finali promozionali dell’inziativa:
This isn’t just about moving customers from using one channel to another it’s also about attracting new customers. Online is becoming increasingly important. We are responding to the wider use of smartphones as there’s a huge amount spent online via mobile. It’s another way of providing customers with access to Tesco.
Ora che l’evento di presentazione dell’iPhone 5 e degli altri prodotti Apple giunge al termine facciamoci quattro risate con questo estratto da Futurama dove Fry decide di acquistare l’eyePhone.
Purtroppo il volume è piuttosto basso quindi alzate il volume.
La value proposition è il blocco centrale del business model canvas e descrive il motivo principale dell’esistenza del nostro progetto. In parole molto semplici in questo blocco bisogna spiegare cosa vogliamo dare al cliente, perchè dovrebbe scegliere noi invece di altri e perchè il nostro prodotto/servizio è migliore per i clienti che abbiamo individuato nel blocco customer relationships.
Descrivere cosa va scritto in questo rettangolo è piuttosto semplice ma appare molto più complicato trovare un modo efficace per compilare tale riquadro. Per facilitare la compilazione possiamo seguire tre indicazioni contenute nel libro “Creating & Delivering Your Value Proposition: Managing Customer Experience for Profit” (che, a mio parere, non vale quello che costa):
v.p is about customers but for your organization;
v.p. is not adressed to customers but must drive these communications;
v.p. articulates the essence of a businesss, definining exactly what the organization fully intends to make happen in the customer’s life.
Dal punto di vista analitico la value proposition è un concetto strettamente lagato a quello di valore. Per individuare il valore percepito dal cliente bisogna considerare i benefici dati dal prodotto/servizio in questione meno i costi (sostenuti dal cliente) per l’utilizzo. Sia il valore sia i benefici sia i costi possono essere anche di natura non economica. Un errore commessso dai project manager alle prime armi è, appunto, quello di considerare solo il lato economico del progetto dimenticando il resto.
Lavoriamo con l’ambizione di perseguire l’eccellenza in quello che amiamo fare. Proprio la stessa ambizione che abbiamo sempre nutrito dalla nostra fondazione. Ci basiamo sulle passioni delle persone e sul loro desiderio e determinazione per fare la differenza. Siamo diversi nelle nostre capacità di leadership e nel nostro background culturale, un mix unico, in cui tradizione ed innovazione si incontrano ed ispirano i prodotti per cui ci distinguiamo. Il nostro futuro, così come il nostro passato, è segnato da persone che hanno fatto da guida grazie al loro spirito di iniziativa personale. E il nostro successo è il risultato della collaborazione di individui che condividono le stesse passioni: Barilla e il cibo.
che sicuramente è buono anche se decisamente troppo lungo da utilizzare nel Business Model Canvas dove andrebbe utilizzato uno stile più conciso e sintetico, preferibilmente scritto sotto forma di elenco.
E’ posssibile approfondire le regole per la scrittura della value proposition in questo articolo 10 Value Proposition Examples che ripercorre i punti individuati dallo stesso Alexander Osterwalder nel suo best seller Business Model Generation.
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